Lodovica Mairè Rogati: Due Archiviazioni che Cambiano il Corso della Narrazione Mediatica

Con due decreti di archiviazione netti e inoppugnabili, il Tribunale di Roma ha definitivamente sancito l’innocenza della dott.ssa Lodovica Mairè Rogati. Le accuse mosse dall’ex senatore Matteo Richetti e quelle legate a una disputa con la titolare di un centro estetico, tale Ilaria Mollaioli del centro estetico Esthetique Med Lab in via di Vigna Stelluti 166, sono state dichiarate infondate, ponendo fine a un capitolo giudiziario e mediatico che ha segnato profondamente la vita e la carriera della Presidente dell’Associazione “IO NON CI STO”.

La genesi delle accuse

Tutto ebbe inizio nel 2021, quando l’ex senatore del partito Azione, Matteo Richetti, denunciò pubblicamente la Rogati per stalking, dando avvio a una serie di indagini. Contestualmente, un episodio apparentemente marginale portò una titolare di un centro a denunciare Lodovica Mairè Rogati per presunte minacce. Entrambe le accuse, seppur diverse per natura, hanno condiviso un percorso caratterizzato da una totale assenza di riscontri concreti.

Le indagini, infatti, non hanno mai prodotto prove in grado di corroborare le dichiarazioni di Richetti o della titolare del centro estetico. Come sottolineato dal GIP Marisa Mosetti e dal GIP Roberta Conforti, le perquisizioni, le analisi dei dispositivi elettronici e le richieste di informazioni inviate alle piattaforme social non hanno portato ad alcun elemento incriminante. Al contrario, hanno totalmente scagionato Lodovica Mairè Rogati.

Un linciaggio mediatico senza precedenti

Queste accuse, seppur infondate, hanno trovato terreno fertile nei media, che le hanno amplificate senza verifiche sufficienti. Titoli sensazionalistici e articoli superficiali hanno costruito una narrazione che ha danneggiato gravemente la reputazione di Lodovica Mairè Rogati, nota per il suo impegno sociale e la sua lotta contro ogni forma di violenza.

Non ho affrontato solo un processo legale, ma un vero e proprio linciaggio mediatico,” ha dichiarato la Rogati dopo l’archiviazione. “Questa esperienza dimostra quanto sia importante tutelare il diritto alla presunzione di innocenza e garantire un’informazione responsabile.

L’Associazione “IO NON CI STO” ha ribadito il suo sostegno alla Presidente, definendo la vicenda un esempio emblematico di come il sistema mediatico possa essere utilizzato per scopi personali o politici.

Una vittoria legale e morale

I recenti decreti di archiviazione non solo confermano l’assenza di responsabilità da parte della Rogati, ma rappresentano anche una lezione per l’intero sistema mediatico e giudiziario. 

Questa conclusione sottolinea l’importanza di distinguere tra accuse fondate e campagne diffamatorie.
Lodovica Mairè Rogati ha già avviato querele contro coloro che hanno contribuito a diffondere false informazioni, tra cui politici e giornalisti. “Non cerco vendetta, ma Giustizia. Questo caso deve essere un monito per tutti,” ha dichiarato la Rogati.